fbpx

L'effetto spalla congelata: la capsulite adesiva della spalla

Fisioradi Medical Center > News > Ortopedia > L’effetto spalla congelata: la capsulite adesiva della spalla
L'effetto spalla congelata: la capsulite adesiva della spalla

La capsulite adesiva della spalla, volgarmente detta spalla congelata, è una patologia che causa la perdita di mobilità dell’articolazione omero scapolare causa infiammazione e di aderenze cicatriziali che si formano nella capsula articolare. È una patologia in cui tipicamente i sintomi si presentano in maniera lieve e peggiorano gradualmente nel tempo.

CHE COS’E’ LA CAPSULITE ADESIVA DELLA SPALLA ?

La capsulite adesiva è una condizione dolorosa e invalidante, che spesso causa notevole frustrazione nel paziente a causa dei lunghi tempi di recupero. La patologia comporta una limitazione forte dei movimenti della spalla. Il dolore costante, che tende a peggiorare nelle ore notturne, può rendere impossibili anche i gesti più semplici.
La condizione porta spesso il paziente ad avere difficoltà anche con il sonno, a causa dei movimenti molto limitati e del dolore.

La caratteristica principale della capsulite adesiva è la perdita della mobilità e dell’escursione articolare in tutti i piani.
La capsula diventa più spessa e voluminosa, perde elasticità, si retrae e in questo modo ostacola i movimenti.

QUALI SONO LE CAUSE DELLA CAPSULITE ADESIVA DELLA SPALLA ?

L’articolazione fra spalla e omero è composta di ossa, tendini e legamenti, che sono compresi in una capsula di tessuto connettivo. Non esiste una causa certa, ma ci sono alcuni fattori predisponenti. Le persone che hanno più probabilità di avere la capsulite rispetto agli altri sono:

  • chi ha subito un trauma importante, per esempio una frattura o lussazione
  • chi soffre di diabete, colesterolo alto e cardiopatie, malattia metaboliche, iper-ipotiroidismo
  • è più frequente tra i 45/60 anni, nel sesso femminile tra i 35/50 anni

QUALI SONO I SINTOMI DELLA CAPSULITE ADESIVA DELLA SPALLA ?

La capsulite adesiva si manifesta solitamente in maniera progressiva:

  • Nella prima fase, consiste in un inizio di un processo infiammatorio con riduzione dei movimenti dell’articolazione possibili, ma molto dolorosi che gradualmente si riducono.
  • La seconda fase è caratterizzata da una leggera riduzione del dolore, accompagnata da una notevole diminuzione del raggio di movimenti di flessione, abduzione e delle rotazioni. Il paziente non riesce a svolgere i lavori manuali e può avere difficoltà nelle normali attività della vita quotidiana.
  • La fase successiva, detta di “scongelamento”, vede un nuovo ampliamento delle possibilità di movimento dell’articolazione, fino al recupero, che può essere totale o solo parziale. Questa fase può durare da sei mesi e i due anni.

COME SI PUO’ PREVENIRE LA CAPSULITE ADESIVA DELLA SPALLA ?

Poiché non sono noti fattori di rischio prevenibili, non esiste una vera forma di prevenzione.

DIAGNOSI

L’esame fisico è solitamente sufficiente per effettuare la diagnosi di capsulite adesiva. Il medico verifica la mobilità dell’articolazione e la possibilità di compiere determinati movimenti. La risonanza magnetica e la radiografia possono essere utili a escludere che i sintomi derivino da condizioni differenti.

TRATTAMENTI

I trattamenti per questa patologia si concentrano sulla riduzione del dolore e sul recupero della funzionalità dell’articolazione. Lo specialista spesso prescrive farmaci antinfiammatori e antidolorifici.

Nelle fasi iniziali i farmaci possono essere utili per ridurre il dolore e l’infiammazione e consentire maggiore possibilità di movimento senza che si manifesti il dolore. In alcuni casi si possono eseguire infiltrazioni intrarticolari con cortisonici e anestetici, o anche di acido ialuronico per lubrificare l’articolazione. Possono inoltre essere di giovamento le terapie fisiche per il controllo del dolore, ma a questi trattamenti vanno associati trattamenti per il recupero del movimento.

E’ fondamentale eseguire delle mobilizzazioni passive, da parte di un Fisioterapista, associando fisioterapia in acqua , possibilmente idroterapia in una piscina riscaldata. In seguito si passerà ad un programma di esercizi di mobilità e di recupero muscolare a secco sempre sotto la guida del fisioterapista.

Successivamente verranno eseguiti anche esercizi a domicilio da parte del paziente per completare il recupero e per eseguire un protocollo di mantenimento.