Prima di parlare di “Biomeccanica nel ciclismo” dobbiamo spiegare il concetto di “Biomeccanica”. La Biomeccanica è una scienza multidisciplinare in cui risiedono concetti di anatomia, fisiologia, chinesiologia, ortopedia e bioingegneria.
L’obiettivo principale è quello di studiare le relazioni che avvengono in determinate strutture fisiologiche quando vengono sollecitate e stimolate da movimenti.
LA BIOMECCANICA NEL CICLISMO
Nel ciclismo tutto questo viene studiato in correlazione alla postura della persona prima in posizione neutra e poi in correlazione del mezzo meccanico, la bicicletta appunto, per verificare le soluzioni che permettono al ciclista una corretta posizione in sella.
“La posizione in bici“, cosi chiamata in gergo, è sempre stata un capitolo importante, sin dai tempi di Coppi e Bartali. Sin da allora si erano resi conto dell’importanza di una corretta posizione in sella. Naturalmente allora con metodologie molto empiriche, che, con il passar del tempo si sono perfezionate grazie a nuove tecnologie e a nuovi materiali, garantendo così consulenze sempre più qualificate e miglior risultati.
CHI E’ IL BIOMECCANICO
Il Biomeccanico, quindi, è colui che deve studiare e sviluppare la corretta ergonomia e postura del soggetto sul mezzo meccanico. Si tratta di una figura professionale che, al momento della valutazione, s’interfaccia con un individuo che potrebbe essere in perfetta forma fisica o con eventuali problemi fisici o posturali. Pertanto, il compito dello specialista è quello di mostrargli i limiti a cui può tendere il proprio fisico. In questo percorso diventa fondamentale l’affiancamento con altri professionisti quali fisioterapisti, osteopati, ortopedici, medici dello sport, preparatori, al fine di poter diagnosticare e risolvere una problematica a carico del sistema articolare e scheletrico.
Considerando le problematiche e le variabili che troviamo nel nostro corpo, il lavoro di equipe acquista sempre più valore. Ci permette una visione multidisciplinare sul problema e fornisce all’atleta un risultato di massima qualità.
LA VALUTAZIONE BIOMECCANICA SERVE SOLO PER ATLETI PROFESSIONISTI O ANCHE PER CICLO AMATORI ?
Oggi sempre più professionisti ed amatori si rivolgono a un Biomeccanico, cosa sta cambiando? Possiamo dire che inizialmente lo “studio della posizione in sella” aveva lo scopo principale di migliorare la performance e il comfort dell’atleta. Ma oggi, possiamo affermare che un corretto posizionamento in sella può prevenire numerose complicanze posturali che spesso possono sfociare in vere e proprie patologie a carico del sistema muscolare, tendineo e scheletrico.
Quindi, considerando il numero sempre maggiore di appassionati che si cimentano nel ciclismo, seppur con ritmi e distanze diverse, la Valutazione Biomeccanica è di notevole importanza che sia un ciclista professionista, un gran fondista o un ciclo- amatore.
Partendo dal presupposto che il movimento del ciclista è un insieme di forze e leve che si devono muovere su tre punti fissi (piedi, bacino e mani), dobbiamo cercare di ottimizzare questo lavoro con una postura che favorisca il miglior equilibrio funzionale muscolare.
Oggi fortunatamente, rispetto al passato l’uso di materiale tecnologico e computerizzato ci permette di poter studiare in modo più preciso l’equilibrio e la forza che il soggetto riesce ad imprimere sulla bici.
Quindi l’esigenza per un buon professionista biomeccanico è di affidarsi a strumenti tecnologici sempre più all’avanguardia e in continuo aggiornamento, per poter soddisfare le esigenze dell’atleta.
VALUTAZIONE BIOMECCANICA E STILE DI VITA VANNO A BRACCETTO
Naturalmente la valutazione biomeccanica viene fatta anche tenendo in considerazioni le diverse abitudini di vita degli atleti: