Il dolore al gomito è un sintomo che può essere associato a diverse patologie. Può interessare individui di ogni età e sesso e può costituire un disturbo debilitante, a seconda della causa.
Le cause sono multifattoriali: il disturbo infatti può essere dovuto a danni o infiammazioni a carico di uno degli elementi dell’articolazione, a problematiche muscolo-tendinee, a disfunzioni di natura neurologica, a patologie degenerative.
Le condizioni che causano dolore al gomito sono:
● Epicondilite laterale (o semplicemente epicondilite);
● Epitrocleite;
● Artrosi del gomito;
● Borsite dell’olecrano.
Il dolore al gomito ha diversa localizzazione a seconda della causa scatenante.
L’epicondilite provoca dolore sulla parte esterna del gomito e si irradia sulla superficie esterna dell’avambraccio, mentre l’epitrocleite causa dolore sulla parte ulnare del gomito.
Abbiamo, inoltre, la borsite che può provocare dolore e gonfiore sull’olecrano ulnare, mentre l’artrosi del gomito evoca dolore diffuso e rigidità all’interno dell’articolazione del gomito.
Il dolore al gomito può essere di diverse tipologie: acuto, sordo, pungente, bruciante o simile a una scarica elettrica.
Se fosse bruciante o pungente il paziente potrebbe essere affetto da epicondilite o epitrocleite.
Quando è simile a una scarica elettrica siamo in presenza di uno schiacciamento a carico di un nervo passante per il gomito.
Il dolore al gomito può insorgere in modo graduale, come nel caso di una tendinopatia inserzionale (sia essa laterale o mediale), oppure in modo acuto, improvviso, come in seguito a una distorsione, una frattura o una lussazione.
Manifestazioni che possono arricchire un quadro clinico sono:
Intorpidimento, formicolio e alterazione della sensibilità cutanea lungo l’arto superiore. Questi sintomi sono tipici delle cause di natura neurologica.
Debolezza e perdita di forza a livello di avambraccio, polso e/o mano sono conseguenza di un coinvolgimento muscolare e dipendono da cause di natura neurologica.
Il gonfiore è tipico delle cause traumatiche e della borsite dell’olecrano.
La variazione della mobilità articolare, sia essa un’instabilità o una rigidità, è un effetto tipico di condizioni come l’artrosi e la lussazione.
Il paziente, per ottenere una diagnosi, deve rivolgersi al medico specialista in ortopedia e traumatologia che esaminerà direttamente il gomito coinvolto ed individuerà i sintomi e le possibili cause correlate.
A completare la valutazione e su eventuale indicazione del medico specialista potranno essere abbinati degli esami diagnostici quali radiografia ed ecografia.
Per ulteriori approfondimenti si possono usare esami diagnostici come RMN e TAC.
Una volta conosciuta la causa all’origine è importante agire tempestivamente.
Per alcune condizioni è sufficiente un approccio terapeutico conservativo, in altre, invece, è indispensabile la chirurgia.
Sarà sempre il medico specialista ad indicare il percorso migliore da seguire e più adatto in base alla diagnosi del paziente.
Nelle terapie conservative rientrano:
• Assunzione di farmaci non steroidei (FANS) per contrastare il dolore e alleviare l’infiammazione
• Terapia manuale
• Terapia strumentale come Tecar Terapia, Laser ad alta potenza e Onde d’urto focali
• Applicazione di ghiaccio sulla zona dolente
• Riposo da attività che evocano dolore
• Fisioterapia basata su esercizio terapeutico, stretching, rinforzo muscolare e propriocezione.
• Stabilizzazione dei risultati ottenuti per mantenere l’effetto terapeutico nel lungo periodo
Ha un’estrema importanza una corretta diagnosi del medico specialista per la tempestiva messa in atto di un percorso terapeutico appropriato.
Fisioterapista