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Metodo McKenzie e lombalgia

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Metodo McKenzie e lombalgia

Non tutti i mal di schiena sono uguali. Esiste una variabilità tra gli individui nella durata ed intensità dei sintomi, e nella disabilità funzionale. Certo è che la lombalgia, o più comunemente detta mal di schiena, rappresenta una problematica molto comune che colpisce una buona parte della popolazione. Le possibilità di trattamento proposte ai pazienti con il mal di schiena variano in maniera considerevole, ma di seguito tratteremo il Metodo di Valutazione e Terapia Meccanica secondo McKenzie.

Che cos’è il metodo Mckenzie?

Il metodo McKenzie è un sistema di valutazione e trattamento dei dolori a carico della colonna vertebrale. È stato sviluppato da un fisioterapista neozelandese di fama mondiale, Robin McKenzie.

Si tratta di una tecnica di terapia manuale con un approccio individuale e globale della problematica del paziente. Secondo McKenzie, infatti, anche in assenza di un trauma diretto, una vita principalmente sedentaria, il mantenimento di posture scorrette nella vita quotidiana o il ripetersi di movimenti sbagliati durante la giornata comportano delle modifiche nelle strutture della colonna vertebrale. Si potrebbero chiamare dei vizi posturali o dei movimenti di “comodo”. Nel tempo la schiena si fa più rigida e perde l’abitudine a certi movimenti… è il primo passo verso il dolore.

Pensiamo ad esempio a quanto tempo della nostra vita passiamo assecondando una postura in flessione della colonna vertebrale: lo stare seduti su una sedia a lungo o per molte ore in ufficio davanti al computer, stiamo seduti in macchina, flettiamo continuamente la colonna in avanti per svolgere le varie faccende di casa.

Perché queste posture sono così dannose?

Queste attività ripetitive o mantenute a lungo che comportano un atteggiamento in flessione pongono la schiena in posizione arrotondata, annullando le fisiologiche curve della colonna vertebrale. Questo metodo ha come scopo eliminare il dolore presente e ripristinare una totale funzionalità della colonna durante ogni singolo movimento della vita quotidiana attraverso due punti fondamentali: l’esecuzione di semplici esercizi o posizioni mantenute studiate ad hoc per ogni singolo paziente e l’educazione ad una corretta postura durante la giornata.

Come si imposta il trattamento?

In prima seduta, il terapista formula la valutazione meccanica dopo un accurato esame anamnestico e successivamente all’analisi degli effetti di alcuni movimenti ripetuti e di posizione mantenute sul quadro doloroso del soggetto. Al termine di questa prima valutazione riuscirà ad inquadrare il paziente in una delle seguenti classificazioni secondo McKenzie: sindrome da Derangement, sindrome da Disfunzione o sindrome Posturale. A questo punto, il terapista imposta un programma di esercizi, ed eventuali tecniche manuali, messi a punto per ciascun paziente, poiché i problemi meccanici alla base del mal di schiena variano da individuo ad individuo. Gli esercizi, se eseguiti correttamente, a poco a poco comportano una sensibile diminuzione del dolore che, dalle zone più “periferiche” del corpo, si porterà più vicino alla colonna vertebrale, fino a scomparire gradualmente. Fenomeno conosciuto anche come centralizzazione dei sintomi.

Quali sono i punti di forza del metodo?

  • Massima attenzione clinica al sintomo del paziente;
  • Continua rivalutazione degli effetti del trattamento sul sintomo descritto;
  • Coinvolgimento attivo del paziente per la risoluzione dell’episodio in corso
  • Educazione del paziente a prendersi cura della propria schiena per la prevenzione dalle ricadute .