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Come curare la cervicobrachialgia o Sindrome Cervico Brachiale

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Come curare la cervicobrachialgia o Sindrome Cervico Brachiale

Che cos’è?

La cervicobrachialgia, conosciuta anche come Sindrome Cervico Brachiale, è una specifica condizione fisica causata dallo schiacciamento e, dalla conseguente compressione, delle strutture nervose che fanno riferimento ai nervi spinali cervicali. In altre parole si verifica un’irritazione delle radici dei nervi che fuoriescono fra la quarta vertebra cervicale (C4) e la seconda toracica (T2). Tale situazione è alla base di diversi dolori, formicolio e rigidità con interessamento del collo e degli arti superiori come spalle, braccia e mani.

Chi ne soffre?
Solitamente soffrono di cervicobrachialgia le persone che eseguono quotidianamente attività manuali per lunghi periodi, ripetendo quindi alcuni movimenti. Oltre a questa causa ne esistono anche altre alla base della cervicobrachialgia.

Quali sono i sintomi?
La Sindrome Cervico Brachiale può presentarsi anche come conseguenza nei pazienti che presentano già la sindrome dello stretto toracico o interessati da radicolopatia a carico dei nervi spinali.
La cervicobrachialgia presenta più sintomi. In primis un dolore acuto e inusuale che percorre tutto il tratto cervicale della colonna vertebrale, quindi nella parte del collo. Sono interessati dai sintomi anche gli arti superiori, come spalle, braccia e mani. Si riconosce la cervicobrachialgia anche attraverso: formicolio con possibile intorpidimento delle braccia e delle spalle; formicolio alle mani, dita incluse; uno stato di rigidità acuto del collo e degli arti superiori. La Sindrome Cervico Brachiale può anche essere alla base di: un forte peggioramento della qualità del sonno; vertigini con capogiri; cefalea acuta.

La cervicobrachialgia, altresì, rende difficoltosa la capacità di muovere le dita della mano interessata con difficoltà nel controllo degli arti superiori.
Il dolore si contraddistingue per essere continuo, con pulsazioni e più intenso nel momento in cui la persona compie determinati movimenti del collo. Anche una risata può essere cagione di un forte fastidio. Come detto poc’anzi anche il riposo a letto non lenisce i sintomi, tuttavia l’azione di mettere una mano sotto la testa, mentre si è sdraiati, può alleviare i dolori.

A seconda di quale nervo spinale è più interessato dalla compressione, varia anche la sintomatologia. Se ad essere oggetto di compressione è la radice del nervo spinale C8, i dolori saranno avvertiti in particolare nella parte dell’ascella, del braccio, dell’avambraccio arrivando sino al dito medio e anulare. Diversamente: se vi è schiacciamento della radice del nervo spinale C6, i sintomi si avvertiranno nella zona antero – laterale dell’avambraccio e alla mano, soprattutto alle dita pollice e indice.

Una sintomatologia, talvolta, così acuta è causata dalla pressione del disco intervertebrale sulla radice del nervo e dallo stato infiammatorio della guaina del nervo o dei tessuti presenti nel forame intervertebrale.

Come si cura?
Per curare la cervicobrachialgia esistono varie ipotesi. Alla base vi è un prolungato periodo di riposo. È infatti fondamentale evitare sforzi in caso di dolori o comunque interrompere le azioni che hanno contribuito al presentarsi della situazione. È poi importante sottoporsi a cicli di fisioterapia per intervenire su quei blocchi che comportano irrigidimenti alla base proprio della cervicobrachialgia. Si consigliano trattamenti osteopatici, ginnastica posturale, stretching ed esercizi per rafforzare la muscolatura.

In presenza di dolore forte che impedisce qualsiasi tipo di movimento al collo, le manipolazioni non sono indicate. In situazioni di questo tipo, prima di procedere con le manipolazioni, si deve provare con il metodo dell’immobilizzazione del collo attraverso un collare. Se, invece, c’è la possibilità di muovere il collo è possibile fare delle manovre per favorire il rilassamento dei muscoli contratti sino ad arrivare ad una mobilizzazione.
In determinate circostanze, la manipolazione può essere fatta nell’immediatezza con delicatezza e in maniera mirata soprattutto se si tratta del collo.

Si può procedere, innanzitutto, al rilassamento della zona cervicale, spalle e muscolatura dell’alta schiena per poi passare alla mobilizzazione prima della manipolazione.

Quali esami diagnostici sono consigliati?
Prima di iniziare , qualsiasi tipo di trattamento è bene fare una corretta diagnosi tramite esami diagnostici (RX TAC, RMN, ELETTROMIOGRAFIA) e visita specialistica Neurochirurgica.

Dr. Maurizio Radi
Fisioterapista – Osteopata
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