La fibromialgia si manifesta con un dolore protratto, spesso nella zona cervicale. Si tratta di una patologia in costante crescita e ancora poco conosciuta. Ne soffre circa il cinque percento della popolazione, soprattutto donne.
I sintomi che caratterizzano la fibromialgia sono diversi: i più ricorrenti sono dolori diffusi cronici, presenti da almeno tre mesi, a livello muscolare e con interessamento delle articolazioni; disturbi del sonno con difficoltà ad addormentarsi e sensazione di stanchezza al risveglio; condizione di stress. A questi sintomi si possono aggiungere inoltre: stanchezza cronica; difficoltà a concentrarsi; disturbi dell’umore con tendenza all’irritabilità e depressione; criticità respiratorie; disturbi gastrointestinali, alla vescica, cardiaci; difficoltà circolatorie; caduta di capelli.
La totalità di tali sintomi, tuttavia, nel paziente affetto da fibromialgia non sono riconducibili a nessun’altra patologia e gli esami diagnostici non evidenziano alcuna alterazione della salute.
La fibromialgia, ancora così misteriosa per certi aspetti, lascia tuttavia sintomi molto fastidiosi. Chi ne soffre racconta di avvertire una sensazione di costrizione, peso, dovuta alla continua rigidità dei muscoli avvertita soprattutto a livello della schiena e del collo.
La fibromialgia è considerata parte delle patologie reumatiche, ovvero delle malattie che interessano il tessuto connettivo, un tessuto presente in tutto il corpo, nella cute ma anche negli organi.
Riguardo alla sindrome fibromialgica spesso non si conosce la causa. Si manifesta come un’infiammazione di basso grado, cioè una disfunzione diffusa in tutto l’organismo che non è evidenziata dagli esami medici generici in quanto sotto i livelli di allerta, pur essendo causa di sintomi decisamente fastidiosi. Sulla causa della fibromialgia si stanno approfondendo diverse ipotesi. La sindrome sembrerebbe essere legata ad una serie di motivazioni: tra i fattori più gettonati c’è la genetica, lo stress mentale e fisico, la mancanza di varie sostanze nutritive, la permanenza di tossine nel corpo ed il mancato approfondimento verso una specifica patologia o dolore riscontrato.
Talvolta la fibromialgia è confusa con una patologia simile, come il reumatismo psicogeno. Si tratta di una problematica della psiche che genera sintomi reali, sovrapponibili a quelli della fibromialgia. Tale disturbo è tuttavia gestibile ed in determinati casi risolvibile, attraverso una terapia psicologica, a differenza della fibromialgia.
La terapia a cui si ricorre in caso di fibromialgia, che è inefficace qualora si tratti di reumatismo psicogeno, si contraddistingue per un approccio multidisciplinare.
Allo stato attuale, in Europa, non c’è un farmaco specifico indicato per la cura della patologia. È consigliato piuttosto un approccio totale con terapista e paziente che collaborano per rintracciare un equilibrio nella salute di quest’ultimo.
Le terapie proposte spaziano dalle tecniche di rilassamento e gestione del dolore, caldeggiate dalla psicoterapia, e dal training autogeno, alla nutrizione con alimenti disinfiammanti e, in particolare, le tecniche manuali, osteopatia, che hanno mostrato di essere molto efficaci nel trattamento di questa patologia.
Ci sono diverse terapie manuali per trattare un paziente fibromialgico.
Il drenaggio linfatico manuale, nelle circostanze di maggior fastidio, è in grado di calmare e sedare il paziente anche conciliando il sonno ristoratore. Quest’ultimo è un dettaglio che nel paziente fibromialgico viene meno.
Il massaggio può essere utilizzato per distendere la rigidità, dando sollievo immediatamente. Il massaggio del tessuto connettivo, in particolare, oltre a lenire il dolore, può affrontare in maniera riflessa vari disturbi di natura organica, come problematiche circolatorie, respiratorie, gastrointestinali e urogenitali, spesso associati alla patologia.
A queste terapie deve, altresì, essere integrato l’esercizio fisico nell’ottica dell’elasticità e della tonificazione dei muscoli. Si consigliano: tutti gli esercizi di stretching, come anche yoga e pilates; gli sport, come palestra con uno specifico programma; esercizio in acqua purché sia continuativo e con avvio graduale per scongiurare un aumento dello stato infiammatorio.
Anche il caldo e le cure termali sono ottimi per allentare le tensioni dei muscoli. È possibile, nei momenti di forte tensione, fare un bagno caldo aggiungendo sale grosso all’acqua per avere un effetto antinfiammatorio.
Ad oggi non c’è una cura per eliminare la fibromialgia. Tuttavia con il trattamento multidisciplinare si può migliorare molto la qualità di vita delle persone che soffrono di questo disturbo decisamente invalidante.
Dr. Maurizio Radi
Fisioterapista – Osteopata
Dr. Marco Filippini
Fisioterapista