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>Trocanterite

 Andrea Valbonesi – Massofisioterapista – Massaggiatore Sportivo

Che cos’è la trocanterite?

Con il termine trocanterite, o borsite trocanterica, si intende un’infiammazione del grande trocantere, che è una prominenza ossea del femore che si trova nella parte superiore e laterale della coscia.
In questa prominenza ossea si inseriscono cinque muscoli:
– Il piccolo gluteo
– Il medio gluteo
– Il piriforme
– Otturatore interno
– Otturatore esterno

Quanto è comune questa patologia?

La trocanterite interessa maggiormente il sesso femminile con un’età pari o superiore ai 50 anni.

Quali sono le cause e i sintomi?

Le cause della trocanterite possono includere:
– Infortuni, come cadute sul fianco a livello dell’anca
– Movimenti ripetitivi che interessano l’articolazione (es. corsa)
– Contusioni in ambito sportivo
– Urti accidentali tra anca e oggetti (es. porte,mobili)
– Trauma lieve ma ripetitivo (infortunio da sovraccarico) ai danni della borsa sinoviale
– Dismetria degli arti inferiori e di conseguenza una postura scorretta
– Artrosi dell’anca
Il sintomo più comune è rappresentato dal dolore nella parte esterna della coscia nell’ area dell’articolazione dell’anca. Molte persone descrivono questo dolore come profondo, che può generare indolenzimento e bruciore.
Altri sintomi possono essere:
– Gonfiore
– Arrossamento e calore a livello dell’anca
– Senso di rigidità articolare
Il dolore può peggiorare quando il paziente:
– Sale le scale
– È sovrappeso
– Dorme sul fianco dell’area interessata
– Incrocia le gambe in posizione seduta
– Cammina a lungo
– È stato in piedi diverse ore

Come diagnosticare una trocanterite e trattamento

Per una corretta diagnosi di trocanterite sono fondamentali un esame obiettivo accurato e un’approfondita anamnesi.
Il medico specialista ortopedico, per confermare o smentire la diagnosi, valuterà se sottoporre la persona ad alcuni esami diagnostici, come l’ecografia e la risonanza magnetica
In alcuni casi la trocanterite può regredire autonomamente. Più frequentemente il dolore può perdurare diversi mesi.
Il trattamento canonico è di tipo conservativo e prevede un percorso fisioterapico finalizzato alla diminuzione dell’infiammazione e del dolore che consiste in:
– Riposo
– Applicazione di ghiaccio (crioterapia) più volte al giorno
– Tecniche di massaggio finalizzate a detensionare la muscolatura
– Terapie fisiche strumentali
– Idrokinesiterapia
– Esercizi di allungamento e rinforzo dei muscoli dell’anca.

Conclusioni

Al percorso fisioterapico è necessario abbinare, secondo indicazione medica, un approccio farmacologico
– Assunzione di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
– Iniezioni steroidee/ anestetici locali

Dr. Andrea Valbonesi

Massofisioterapista – Massaggiatore Sportivo