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LA CERVICOBRACHIALGIA

 Dr. Marco Filippini – Fisioterapista

CHE COSA SI INTENDE CON IL TERMINE CERVICOBRACHIALGIA?

Dal punto di vista strettamente letterario il termine cervicobrachialgia significa dolore al collo e lungo il braccio. Scientificamente, invece, si intende una condizione patologica in cui sono compresi dolore del rachide cervicale e compressione di una o più radici nervose spinali cervicali con irradiazione del dolore fino alle dita della mano; questi due sintomi possono essere accompagnati da rigidità e limitazione articolare. Talvolta, a questo quadro clinico si associa anche cefalea.

QUAL È LA CAUSA CHE SCATENA LA CERVICOBRACHIALGIA?

La cervicobrachialgia è provocata da un’infiammazione delle radici nervose del plesso cervicale, che di conseguenza irradiano il dolore lungo il braccio, questa infiammazione può essere generata da diversi fattori:
– presenza di ernie o protrusioni discali che comprimono la radice del nervo
– artrosi cervicale, che può portare alla formazione di osteofiti e alla stenosi del canale vertebrale
– colpo di frusta
– fratture vertebrali
– malattie reumatiche come l’artrite reumatoide
– tumori sul tratto cervicale che provocano compressioni sulle radici nervose

QUALI SONO I NERVI INTERESSATI NELLA CERVICOBRACHIALGIA?

I nervi interessati nella cervicobrachialgia sono 3:
– nervo ulnare
– nervo radiale
– nervo mediano

COME VIENE DIAGNOSTICATA LA CERVICOBRACHIALGIA?

La diagnosi di cervicobrachialgia viene fatta dal medico attraverso un’anamnesi clinica e una valutazione fisica del paziente.
Se lo ritiene opportuno, il medico può richiedere esami diagnostici come radiografia, risonanza magnetica ed elettromiografia per confermare o escludere le cause sospette che hanno provocato la cervicobrachialgia.

COME SI CURA LA CERVICOBRACHIALGIA?

Talvolta, prima di intraprendere un percorso terapeutico per tornare ad una condizione di normalità è necessario intervenire chirurgicamente a livello del rachide cervicale, ma, fortunatamente, nella maggior parte dei casi un percorso fisioterapico adeguato e personalizzato porta alla soluzione dei sintomi dolorosi e ripristina la corretta funzionalità del rachide cervicale.
Il percorso fisioterapico si può dividere in 3 fasi:
– l’obiettivo della prima fase è quello di ridurre il dolore attraverso la combinazione di trattamenti di terapia manuale, mirati per ridurre la compressione della radice nervosa, e l’utilizzo di elettromedicali che produrranno un importante stimolo biologico per alleviare il dolore e l’infiammazione
– la seconda fase è destinata al recupero della mobilità articolare tramite terapia manuale effettuata dal fisioterapista ed esercizi, prima assistiti e poi attivi, che il paziente dovrà svolgere sia in ambulatorio che a domicilio
– la terza fase è destinata al recupero dell’equilibrio tra forza e funzionalità dei muscoli e delle articolazioni interessate, che porterà infine ad un programma di stabilizzazione dei risultati, che permette al paziente di mantenere nel tempo il proprio benessere ripristinato grazie al percorso terapeutico.

Dr. Marco Filippini
Fisioterapista