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Lussazione della spalla

Dr. Andrea valentini – LUSSAZIONE DELLA SPALLA: CAUSA SINTOMI E TRATTAMENTO

Cosa si intende per lussazione della spalla?

La lussazione di spalla è la perdita del rapporto anatomico tra la testa dell’omero e la cavità glenoidea della scapola.

A differenza della sublussazione, dove permane, anche se minimo, un rapporto articolare tra le due ossa, nella lussazione la perdita del contatto articolare è completa ed è spesso necessaria una manovra medica di riduzione per ristabilire il contatto tra le due strutture anatomiche.

La perdita del rapporto articolare può avvenire in 3 direzioni:

  • Anteriore (la più frequente, circa nel 93-95% dei casi) con uno scivolamento della testa dell’omero in avanti.
  • Posteriore (nel 2-4% dei casi) con uno scivolamento all’indietro della testa omerale.
  • Inferiore (nell’1% dei casi) con uno scivolamento della testa omerale verso il basso.

Quali sono le cause e i sintomi della lussazione di spalla?

I traumi acuti sono in cima alle cause che determinano una lussazione, in quanto un forte impatto determina lo slittamento dell’omero dalla sua sede fisiologica e di conseguenza, la perdita dei rapporti articolari.

Gli sport da contatto, lo svolgimento di attività con molti movimenti over-head (sopra la testa), cadute accidentali, incidenti stradali e lavori con carichi pesanti sono tutti fattori di rischio per traumi che possono provocare una lussazione.

Le caratteristiche di una lussazione sono:

  • Forte dolore sia locale che periferico.
  • Gonfiore locale.
  • Limitazione funzionale del movimento.
  • Perdita della forza.

In alcuni casi sono presenti anche parestesie del braccio, avambraccio e mano.

Se le lussazioni sono frequenti e recidive si può andare incontro ad artrosi e degenerazione delle componenti della spalla.
A completare il quadro clinico e sintomatologico si aggiungono le complicanze dovute al tipo di trauma e alla eventuale lesione di componenti vascolari e nervose che possono essere coinvolte.

Come viene effettuata la diagnosi?

La diagnosi di lussazione viene effettuata dal medico specialista ortopedico che tempestivamente individuerà la tipologia di lussazione in base all’infortunio e all’esame obiettivo.
A completare la diagnosi e la valutazione specialistica viene effettuata l’indagine diagnostica con una radiografia.

Se il medico specialista sospetta una lesione del cercine glenoideo, avvenuta durante la lussazione, o di un danno alle strutture molli della spalla (per esempio della cuffia dei rotatori, frequente in particolar modo nei soggetti sopra i 40 anni di età) per completare la diagnosi verrà effettuata una risonanza magnetica ad alto campo.

Una volta effettuata la manovra di riduzione il paziente indosserà un tutore per la spalla per circa 2-3 settimane (per preservare la spalla e favorire la riparazione dei tessuti).

Quando le lussazioni sono recidive o la manovra di riduzione non ha garantito il ripristino del normale rapporto articolare tra la spalla e la glena, il medico specialista in ortopedia valuterà l’opzione chirurgica per stabilizzare l’articolazione.

In base alla valutazione specialistica potrà essere effettuato un intervento anatomico in artroscopia o altrimenti con l’intervento secondo Latarjet (in caso di importante erosione della glena, superiore al 25-30% della sua area, con innesto della coracoide per compensare il deficit osseo)

 

Cosa fare in caso di lussazione di spalla?

Una volta rimosso il tutore il paziente dovrà intraprendere un percorso riabilitativo. Le differenze dei tempi di recupero e della ripresa alla normale vita quotidiana dipenderanno da numerosi fattori tra cui l’aver effettuato o meno un intervento chirurgico, dall’età e dallo stile di vita del paziente con una durata media di 4-5 mesi.

Lo scopo della riabilitazione è quello di ripristinare la normale funzionalità della spalla evitando fenomeni di instabilità e recuperandola se presente.

Un aspetto di tale processo riguarda l’uso di terapie farmacologiche, basate sull’utilizzo di farmaci antidolorifici e miorilassanti per alleviare il dolore, favorire il rilassamento muscolare e ridurre l’infiammazione, gestita anche con l’utilizzo della crioterapia locale, che prevede l’applicazione controllata del freddo nella regione interessata.

Il percorso riabilitativo

Nel contesto riabilitativo, inizialmente come terapie per la gestione del dolore e dell’infiammazione si integrano la laser terapia ad alta potenza e la Tecar terapia.

L’idrokinesiterapia, in fase iniziale, è anch’essa una terapia coadiuvante nella gestione e trattamento del dolore, mediante la somministrazione di esercizi guidati che vengono svolti in una piscina riabilitativa con temperatura a 34°-35.

Grazie alle proprietà dell’acqua si ha uno stimolo sull’apparato circolatorio con effetto antalgico e di miglioramento del ritorno venoso e linfatico.
Inoltre, essendo un lavoro svolto in ambiente antigravitario, aiuta nel recupero della mobilità e del tono muscolare.

Oltre all’idrokinesiterapia, il terapista esegue la kinesiterapia passiva, lavorando sul graduale ripristino dell’ampiezza dei movimenti articolari compromessi dalla lussazione, integrando progressivamente la terapia manuale che si focalizza nel ridurre le tensioni muscolari e agevolando il recupero della mobilità articolare.

Il percorso riabilitativo prosegue in palestra dove, attraverso esercizi mirati, si promuove il rinforzo muscolare, la stabilità articolare e si riduce il rischio di futuri infortuni.

Al termine del percorso fisioterapico sarà fondamentale la stabilizzazione dei risultati ottenuti e la prevenzione da episodi recidivi e di instabilità della spalla.

Conclusioni

La lussazione di spalla è una condizione complessa e per questo è fondamentale rivolgersi a medici ortopedici e fisioterapisti specialisti della spalla in grado di gestire il paziente in base alle necessità e alla situazione.

Le conseguenze di una lussazione in un percorso non adeguato sono diverse, dall’instabilità della spalla a episodi recidivanti che rischiano di compromettere il quadro clinico della persona oltre che la possibilità di un ritorno alle attività quotidiane e allo sport.

Per il benessere del paziente è quindi fondamentale mantenere la buona salute della spalla tramite una corretta diagnosi, valutazione, trattamento e follow-up dei risultati.

Dr. Andrea Valentini

Fisioterapista