Dr. Aljon Sharka – Fisioterapista – Ernia del disco lombare
La colonna vertebrale e costituita da 33 vertebre e si suddivide dal cranio verso al coccigee in questo modo;
• Colonna cervicale
• Colona dorsale
• Colona lombare
• Osso sacro
• Coccigee
Le vertebre si articolano fra di loro tramite le faccette articolari posteriori e tra una vertebra e l’altra ci sono dei “cuscinetti”, che attutiscono i colpi e permettono alle vertebre di avere un flessibilità.
Questi “cuscinetti” si chiamano dischi intervertebrali e sono composti da due parti: il nucleo polposo, che sta all’interno e si può immaginare come una massa gelatinosa (è composto da acqua all’88%) e l’anello fibroso, che circonda e avvolge il nucleo.
L’ernia del disco lombare è una patologia molto specifica della colonna vertebrale che si verifica con la fuoriuscita di una parte del nucleo polposo contenuto nel disco, ma attenzione perché occorre riconoscere l’ernia del disco dalla protrusione discale.
La protrusione discale si verifica quando c’è uno spostamento del disco intervertebrale a differenza dall’ernia che c’è la fuoriuscita del nucleo polposo contenuto nel disco.
L’ernia lombare è la conseguenza di particolari sollecitazioni che arrivano ad usurare l’anello fibroso posto a protezione del nucleo polposo ed ostacolano il contenimento dello stesso nella sua sede naturale.
Il disturbo può essere, inoltre, la diretta conseguenza di fenomeni di deterioramento associati all’invecchiamento delle strutture osteoarticolari della colonna vertebrale e i fattori associati all’ernia lombare sono:
• Mantenimento prolungato ed abituale di posture scorrette;
• Movimenti non adeguati (bruschi e improvvisi oppure prolungati nel tempo);
• Sforzi eccessivi e non corretto rispetto a quello che le strutture del tratto lombare possono sopportare;
• Lesioni discali o altri traumi che coinvolgono il rachide lombare (incluse le fratture vertebrali);
• Malattie infiammatorie (es. artrite reumatoide) o metaboliche;
• Accentuazione o perdita della lordosi, che può presentarsi nel periodo della crescita o in seguito ad un’alterazione posturale come scoliosi o altre asimmetrie della colonna vertebrale.
L’ernia del disco produce dolore quando fuoriesce in prossimità della radice nervosa, e di conseguenza la comprime.
Il dolore interessa la parte bassa della schiena (lombalgia) e spesso prosegue fino all’arto inferiore, quindi può coinvolgere anche glutei, coscia, gamba e piede (sciatalgia).
• Intorpidimento e formicolii;
• Affaticamento e debolezza muscolare;
• Perdita di forza degli arti inferiori;
• Rigidità articolare;
• Difficoltà nei movimenti;
• Ridotta sensibilità cutanea, parestesie o disestesie;
• Sensazione di bruciore o di pizzicore.
La valutazione dell’ernia lombare viene eseguita innanzitutto dal medico specialista in neurochirurgia e un’analisi delle caratteristiche del disturbo e di eventuali sintomi associati è necessaria per interpretare questa manifestazione, capirne l’origine e la sua gravità, quindi stabilire il corretto protocollo terapeutico.
A completare la valutazione e su eventuale indicazione del medico stesso potranno essere abbinati degli esami diagnostici.
Gli esami più utilizzati per diagnosticare l’ernia del disco sono; radiografia, risonanza magnetica e TAC della colona lombare.
Una volta diagnosticata l’ernia al disco è importante agire tempestivamente.
Per la maggior parte delle condizioni è sufficiente un approccio terapeutico conservativo.
In altre, invece, è indispensabile l’approccio chirurgico.
Sarà sempre il medico specialista a decidere che approccio deve seguire il paziente.
Nelle terapie conservative rientrano:
• Terapia del dolore
• Ozonoterapia
• Assunzione di farmaci non steroidei e steroidei per contrastare il dolore e alleviare l’infiammazione
• Terapia manuale
• Terapia strumentale come Tecar Terapia, Laser ad alta potenza, Tens
• Riposo da attività che evocano dolore
• Fisioterapia basata su esercizio terapeutico, stretching, rinforzo muscolare e propriocezione
• Stabilizzazione dei risultati ottenuti per mantenere l’effetto terapeutico nel lungo periodo
Ha un’estrema importanza una corretta diagnosi del medico specialista per la tempestiva messa in atto di un percorso terapeutico su misura.
Fisioterapista