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Le terapie per l’edema della spongiosa ossea

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Le terapie per l’edema della spongiosa ossea

L’edema di una struttura ossea si distingue per la presenza di un deposito inusuale di liquido nelle ossa, dotate di midollo osseo. È molto frequente che questo problema si presenti sulle ossa più lunghe del nostro corpo come quelle delle gambe o delle braccia. Tale problematica è solitamente cagionata da traumi, osteoartrite, osteonecrosi, eventi traumatici ai legamenti e tumori alle ossa.
L’edema si configura come una reazione del corpo simile a quella che hanno anche gli altri tessuti del corpo se sono soggetti ad eventi traumatici. Se prendiamo, ad esempio, una botta su una coscia con ogni probabilità si formerà un livido. Quest’ultimo è la risultanza del travaso di sangue locale nella parte in cui è stato subito il colpo.
L’edema osseo può essere asintomatico o presentare sintomi. In quest’ultimo caso, la sintomatologia più ricorrente è il dolore all’altezza dell’osso colpito.

Cause
Alla base dell’edema della spongiosa ossea ci possono essere diverse cause più o meno ricorrenti, le più frequenti sono infortuni, eventi traumatici, incidenti che portano alla frattura di ossa o gravi contusioni.
Ci sono poi numerosi altri fattori alla base di questa problematica:
• l’artrosi ovvero la cartilagine che è soggetta ad usura, si consuma. Assottigliandosi può essere alla base di un sovraccarico rilevante sulle ossa, al punto da causare l’accumulo esagerato di liquido;
• i traumi in tensionamento dei legamenti, che si innestano sull’osso. Un’importante trazione può far irritare l’osso dando avvio alla produzione reattive di liquido al suo interno;
• il liquido sinoviale rintracciabile nella capsula articolare delle articolazioni si può infiammare e stimolare la reazione delle strutture ossee vicine;
• l’osteoporosi, cioè la carenza di calcio nelle ossa, fa si che queste ultime siano più fragili e quindi più esposte alla possibilità di fratture e ad edema;
• i tumori, siano essi benigni che maligni, del tessuto osseo;
• l’osteonecrosi, cioè quando un osso non riceve più sangue;
• fra le cause troviamo anche traumi, esposizione a radioterapia oppure eccessiva terapia con cortocosteroidi.

Diagnosi
La risonanza magnetica ci consente di rintracciare l’edema dell’osso. Questo strumento, infatti, da evidenza a quelle parti di osso vicine all’articolazione che hanno un aspetto differente, cioè più sfumato sul grigio chiaro, a differenza della dell’area di osso vicina che si presenta con un colore più marcato ovvero grigio scuro. La zona grigio chiara è riferibile alla parte interessata dall’edema osseo e il più delle volte al punto dove si avverte il dolore.
Qualora l’edema osseo sia tempestivamente riconosciuto e trattato, la problematica può essere risolta nell’arco di pochi mesi in base chiaramente all’entità del danno, restituendo una qualità di vita uguale a quella che si aveva prima dell’insorgere della patologia.
Qualora la risonanza magnetica evidenzi un edema osseo è importante rivolgersi al proprio medico. A seconda della gravità, si potrà seguire un trattamento farmacologico e fisioterapico.

Terapie
Le terapie usuali per il trattamento dell’edema spongioso si fondano sulla riabilitazione attraverso fisioterapia, sul riposo e sull’applicazione di ghiaccio locale. Quest’ultimo è molto importante per non gravare sull’articolazione coinvolta e per scongiurare che la situazione vada avanti nel tempo.
Le cure fisioterapiche per edema osseo sono principalmente:
• magnetoterapia che consente di ripolarizzare le cellule e stabilire nuovamente l’equilibrio biologico nella parte interessata, velocizzando il percorso di guarigione. In altre parole accelera il processo di rimaneggiamento osseo positivo e agevola lo smaltimento dei liquidi;
tecarterapia permette di ridurre in maniera significativa le tempistiche di riabilitazione e recupero. Questo strumento interviene sui meccanismi cellulari e rafforza l’attivazione dei naturali processi riparativi e antinfiammatori, lavorando anche sugli strati più profondi;
idrokinesiterapia in piscina, lavoro in scarico su cyclette, rinforzo muscolare isometrico ed elettrostimolazione consentono di mantenere il tono-trofismo del muscolo.

L’assunzione di farmaci si basa, invece, su una terapia fondata sull’utilizzo di corticosteroidi o di farmaci già usati per l’osteoporosi.

 


Dr. Maurizio Radi
Fisioterapista – Osteopata