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MALATTIA REFLUSSO GASTROESOFAGEO

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malattia da reflusso gastroesofageo

 Dr.ssa Maria Eugenia Minardi – Medico Chirurgo – Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva – Malattia da reflusso gastroesofageo

Oggi parliamo di malattia da reflusso gastroesofageo, una patologia molto frequente e con sintomi fastidiosi. Di cosa si tratta?

La malattia da reflusso gastroesofageo è una condizione estremamente frequente e, spesso, se non correttamente trattati, i sintomi hanno un andamento cronico con possibili frequenti riacutizzazioni durante l’anno. Questa malattia può avere un forte impatto sulla qualità della nostra vita di tutti giorni.

Quali sono i sintomi più frequenti della malattia da reflusso gastroesofageo?

I sintomi da reflusso possono essere svariati, distinguiamo dei sintomi tipici come il bruciore retrosternale, il rigurgito acido e il dolore epigastrico, ma la malattia da reflusso gastro-esofageo può presentarsi anche con sintomi atipici extra esofagei quali ad esempio tosse, raucedine bisogno continuo di schiarire la voce, laringite, sinusiti ricorrenti.

Perché si soffre di reflusso gastroesofageo?

La malattia da reflusso si sviluppa in conseguenza del passaggio di contenuto gastrico (non sempre acido) in esofago, e questo provoca sintomi fastidiosi non solo a livello dell’esofago ma talvolta con interessamento anche della faringe e della cavità orale 

Quali sono i fattori di rischio?

I fattori di rischio per la malattia da reflusso gastroesofageo sono molteplici.
Possono essere correlati ad una condizione anatomica come la presenza di incontinenza cardiale o la presenza di una vera e propria ernia iatale da scivolamento. Ancora possono esserci disordini di motilità esofago gastrica con alterazione della clearance esofagea o rallentato svuotamento gastrico.
Anche stili di vita scorretti sono fattori di rischio per la malattia da reflusso GE e possibili complicanze; ad esempio il consumo di alcol e il fumo, il sovrappeso e l’obesità e la sedentarietà.
Dal punto di vista alimentare ci sono alimenti che aumentano l’acidità gastrica, altri inducono il rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore ed altri ancora rallentano lo svuotamento gastrico.
Molto attuale in questo periodo anche ansia e stress possono indurre lo sviluppo di reflusso gastroesofageo attraverso meccanismi proinfiammatori
Non dimentichiamo che anche alcuni farmaci possono aver un effetto lesivo sulla mucosa esofagea o ridurre la pressione dello sfintere esofageo inferiore

5) Cosa posso fare per trattare e prevenire i sintomi?

Innanzitutto, è necessaria una valutazione medica per effettuare una corretta diagnosi e impostare un corretto iter di diagnosi e anche di terapia.
Modificare alimentazione e stile di vita è oggi una strategia di prima linea nella gestione della malattia da reflusso gastroesofageo.
Pertanto consigli dietetico/comportamentali associati alla corretta terapia, effettuata al dosaggio giusto e protratta per il tempo giusto, aiutano a controllare i sintomi e la recidiva degli stessi nel tempo.
E’ necessario avere un corretto stile di vita, mantenendo il peso sotto controllo, ridurre fino ad abolire il fumo, avere un consumo controllato di alcolici
Si raccomanda inoltre di frazionare i pasti, effettuando pasti più piccoli di volume, ma frequenti (ricordiamoci di fare merenda).
Non coricarsi subito dopo il pasto ma evitare anche sforzi fisici intensi dopo aver mangiato.
Per il riposo notturno, ricordarsi di sollevare la testata del letto.
A seconda della sensibilità individuale bisogna cercare di evitare cibi che causano aumento di acidità e/o rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore.

Quando è necessario effettuare una valutazione medica nel caso si sospettino sintomi da reflusso gastroeosfageo?

E’ sempre raccomandato effettuare una valutazione medica che, oltre a suggerimenti dietetico comportamentali ed indicazione ad eventuale terapia farmacologica con inibitori di pompa protonica, agenti di barriera e antiacidi, valuterà anche la presenza di segni e/o sintomi di allarme.
Il Medico valuterà l’indicazioni ad eseguire ulteriori accertamenti come da esempio EGDS, Ph impedenzometria, esami ematici e studi radiologici
E’ importante quindi una valutazione medica attenta e mirata a questa patologia non solo per la risoluzione dei sintomi ma anche per la prevenzione delle recidive della malattia e delle sue possibili complicanze.

Dr.ssa Maria Eugenia Minardi – Medico Chirurgo – Specialista in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

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