fbpx

Ortopedia Pediatrica: il bambino non è un adulto in miniatura

Fisioradi Medical Center > News > Ortopedia > Ortopedia Pediatrica: il bambino non è un adulto in miniatura
Ortopedia Pediatrica: il bambino non è un adulto in miniatura

Questo articolo è l’ estratto della diretta del 29 marzo 2021 che ha visto protagonista insieme a Maurizio la Dr.ssa Giada Salvatori.

Il bambino non è un adulto in miniatura, ma ha caratteristiche completamente diverse. Ci sono degli aspetti importanti da valutare per ogni fascia d’età, in quanto è fondamentale distinguere nel soggetto in accrescimento ciò che può essere normale e ciò che può essere patologia intervenendo eventualmente con trattamenti precoci per evitare future problematiche.

Il ruolo dell’Ortopedico Pediatrico è importante anche in fase prenatale per analizzare ipotetiche problematiche.

In presenza di bambino in posizione podalica nel grembo materno, si può già pianificare un’ecografia dell’anca. La displasia dell’anca, infatti, è una delle patologie ortopediche pediatriche più frequenti. L’ecografia dell’anca ha rivoluzionato la diagnosi precoce di questa condizione, basti pensare che in Emilia Romagna la seconda causa di protesi dell’anca inferiore ai quarant’anni, è la displasia dell’anca. Questa situazione è dovuta al fatto che in passato non era riconosciuta in epoca così precoce.

A tale proposito, le linee guida suggeriscono di eseguire un’ecografia in mani esperte fra la quarta e la sesta settimana di vita. L’ecografia consente di fare una diagnosi in epoca precoce evitando di fare trattamenti aggressivi o chirurgici.

È importante sottolineare che nei bambini, a differenza degli adulti, molte strutture sono ancora costituite da cartilagine e non da osso. La cartilagine è molto ben visibile da ecografia. Quest’ultima risparmia, inoltre, le radiazioni di un’eventuale radiografia che va riservata a casi specifici.

Con la parola “displasia” inseriamo diverse condizioni. Si parla di displasia intendendo quadri più severi con testa del femore non contenuta affatto nella coppa dell’acetabolo (condizione più severa).

Si riscontrano displasie con una zoppia di caduta, insufficienza di muscolatura glutea, differenza di lunghezza degli arti. Ci sono anche condizioni più lievi come la testa del femore contenuta solo in parte nella sua coppa. Esistono poi casi di displasia in cui la testa è contenuta nella coppa del femore ma non è avvolta sufficientemente e quindi l’articolazione si usura in epoca molto precoce.

L’usura della cartilagine si riscontra fra i venti e i quarant’anni, in questi casi si interviene con una sostituzione di anca. Nelle situazioni più severe si ricorre alla chirurgia più precocemente.

La schiena va visitata in ogni fascia d’età e accuratamente valutata. La scoliosi adolescenziale (dieci – undici anni) è molto frequente, in quanto gli arti inferiore crescono meno ma cresce la schiena. In questo modo i centimetri residui dei ragazzi sono a carico del rachide. È importante valutare anche la familiarità, chi ha genitori affetti da scoliosi che sono stati trattati nella loro infanzia, è chiaro che debbono essere valutati prioritariamente.

I bambini, sino ai tre anni, hanno tutti il piede piatto. Dopodiché il piede comincia a svilupparsi con la formazione della volta plantare. La valutazione del piede va fatta intorno ai sei – sette anni, ma deve essere anticipata in caso di condizioni dolorose.

L’epoca moderna con l’utilizzo di computer, smartphone ma anche l’emergenza covid con l’impossibilità di spostarsi da casa ha provocato un incremento di casi di cifosi posturale. Molta letteratura americana ne parla.

Tenendo il cellulare e piegando il capo, costringiamo il collo a sorreggere dai ventisette ai trenta chilogrammi. I dolori alla schiena, un tempo, erano propri di sportivi con attività di sovraccarico. Oggigiorno riguardano numerosi bambini.

Dr.ssa Giada Salvatori
Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia Pediatrica