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Cause e rimedi in caso di fascite plantare

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Cause e rimedi in caso di fascite plantare

La fascite plantare è una patologia caratterizzata dall’infiammazione della fascia che riveste i muscoli della pianta del piede, cioè la fascia plantare. Quest’ultima, denominata anche aponeurosi plantare o legamento arcuato, è un’importante fascia fibrosa che connette la parte mediale del calcagno alla radice delle dita del piede.
La fascia plantare è indispensabile per stabilizzare e sorreggere l’arco plantare longitudinale. Essa ricopre un ruolo biomeccanico quando si cammina, laddove il piede si trasforma in una leva rigida migliorando la propulsione anteriore. In fase di carico, invece, essa cagiona la supinazione del piede stesso.

Cause
La fascite plantare può essere causata da obesità, avanzamento dell’età, stato di gravidanza, problematiche del piede come la spina calcaneare o il piede piatto o cavo, scarpe non adatte e repentino aumento dell’attività motoria. Lo stress della fascia plantare ne cagiona l’infiammazione. Il miglior rimedio è evitare carichi eccessivi, ovvero restare seduti o sdraiati per almeno una settimana o dieci giorni, anche alla luce del fatto che la pianta del piede è una struttura bianca, cioè poco vascolarizzata e quindi riceve meno sostanze antinfiammatorie portate dal sangue. Anche per questa ragione, i tempi di recupero sono più lunghi.
Lo stato infiammatorio, in caso di mancata guarigione, può trasformarsi in situazione cronica provocando dolore soprattutto la mattina appena alzati e la sera dopo il carico dell’intera giornata.
L’infiammazione, dunque, può essere connessa principalmente a due fattori: una condizione di piattismo del piede, che espone la fascia plantare ad un grande e ripetuto stress fino a quando, un’azione inconsueta come una lunga camminata, una corsa o lo stesso invecchiamento che fa diminuire l’elasticità naturale, fa esplodere l’infiammazione; alla base dello stato infiammatorio può anche esserci un appoggio della pianta cavo con o senza un lieve retropiede valgo. In questo caso la fascia deve tenere troppo energicamente l’arco plantare in posizione verticalizzante e il retropiede valgo finisce per sollecitare il fascio più interno e più arcuato della fascia plantare. Fra le possibili conseguenze vi è l’associazione con la spina calcaneare.

Diagnosi
La diagnosi di fascite plantare è solitamente composta clinicamente dall’esame obiettivo, dall’anamnesi e dall’esame fisico. I pazienti possono lamentare dolore al tallone appena svegliati o dopo essere stati a lungo seduti. Il dolore acuto può presentarsi toccando la parte calcaneare plantare mediale ed essere causato dalla dorsoflessione passiva della caviglia. Per escludere la presenza di fibromi plantari è consigliata la valutazione ecografica. Il ricorso all’ultrasonografia e risonanza magnetica è riservato in caso di recidiva o per escludere ulteriori patologie del tallone.

Rimedi
Nella maggioranza dei casi, un trattamento conservativo allevia il dolore. In tal senso, si può dire che questa tipologia di trattamento ha come scopo la riduzione del dolore e dello stato infiammatorio, il recupero della funzione delle articolazioni e dei muscoli e il ripristino della sensibilità propriocettiva.
La terapia conservativa può essere declinata attraverso diverse fasi. Inizialmente è indicato il riposo, l’utilizzo di una talloniera, l’assunzione di FANS, la terapia manuale con massaggio profondo e dei trigger point miofasciali, stretching della fascia plantare e del tendine d’Achille, kinesiotaping, fisioterapia strumentale tipo: ultrasuoni, laser alta potenza, tecarterapia, onde d’urto. Quest’ultima modalità terapeutica può consentire un miglioramento clinico efficace e prolungato nel tempo nelle persone che soffrono di fascite plantare cronica. Nei casi di difficile risoluzione si può optare anche per un’infiltrazione di corticosteroidi.
La scelta delle terapia viene fatta in base alla gravità della problematica e dopo visita specialistica ortopedica o fisiatrica mirata ad una corretta diagnosi.
Qualora i trattamenti poc’anzi indicati non portino i risultati sperati, è possibile optare anche ad intervento chirurgico di fasciotomia plantare, intervento quasi mai consigliato

Dott. Maurizio Radi
Fisioterapista, Osteopata, Massaggiatore Sportivo, Chiropratico